Perché avviene il Pignoramento

Perché si ricorre al pignoramento? E come funziona il processo?

L’obiettivo principale del pignoramento è quello di permettere al creditore di poter soddisfare il proprio credito.

Considerato che si tratta di una procedura non immediata, di norma si giunge al pignoramento dopo aver esperito altri tentativi, formali e informali, di recupero del credito. Lettere perentorie, incontri per un accordo bonario e altre forme di risoluzione dei ritardi nei pagamenti costituiscono una prassi cui generalmente il creditore ricorre prima di procedere con la vera e propria azione “forzata”.

Quando però il creditore e il debitore non riescono a trovare un accordo sulle modalità di “regolarizzazione” dello scaduto, prendono generalmente il via le strade legali e giudiziarie che hanno come finalità quella di arrivare ad aggredire il patrimonio del debitore.

In questo scenario, il pignoramento è di norma una delle strade preferite, perché permette al creditore di potersi rifare sui beni mobili e immobili del debitore, fino al soddisfacimento completo del proprio credito.

Il pignoramento è infatti l’atto con cui ha inizio la procedura di espropriazione forzata: un’ingiunzione che un ufficiale giudiziario avanza al debitore, con l’invito ad astenersi da ogni atto diretto a sottrare alla garanzia del credito i beni ad esso assoggettati, e i loro frutti, con avviso di invalidità di qualsiasi atto in merito.

Come abbiamo già avuto modo di ricordare, generalmente si giunge al pignoramento in maniera non troppo rapida. Ma perché?

In primo luogo, il pignoramento comporta tempi e costi che il creditore vorrebbe ben evitare. Inoltre, è una procedura con esito dubbio: il debitore potrebbe non avere alcun bene immobile o mobile su cui soddisfare il credito. O, comunque, tale patrimonio potrebbe risultare insufficiente.

In secondo luogo, il pignoramento ha dei presupposti rigidi: è di fatti richiesto un titolo esecutivo e un atto di precetto, che non sono resi immediatamente disponibili.

Il pignoramento può pertanto iniziare solo dopo la notifica dell’atto di precetto e dopo il decorso del termine per l’adempimento spontaneo indicato in esso (il termine non può essere inferiore a 10 giorni, per legge).

Insomma, considerato quanto abbiamo sopra ricordato, è molto probabile che prima di arrivare al pignoramento, creditore e debitore cerchino altre strade per trovare un accordo in via bonaria e non forzosa. Solo dopo aver esperito questi tentativi, la strada del pignoramento diverrà quella probabilmente principale.