Cos’è il pignoramento: in che modo il creditore cerca di recuperare il denaro prestato
Il pignoramento è uno degli strumenti che i creditori (le banche, ma non solo) possono attivare per poter cercare di recuperare il denaro prestato.
Se dunque dopo aver richiesto un finanziamento hai difficoltà a restituirlo nei modi e nei tempi concordati, il rischio è il creditore possa seguire un’azione legale che, spesso, termina proprio con il “temuto” pignoramento.
In questo modo, il pignoramento è dunque definibile come un’azione giudiziaria che consente al creditore di poter entrare in possesso dei beni del debitore che non paga, siano essi costituiti da mobili, immobili, denaro sul conto corrente, stipendi, pensioni o altri crediti.
Come avrai modo di vedere nelle altre sezioni del nostro portale, numerosi sono i beni pignorabili. Possiamo infatti fin d’ora distinguere l’esistenza di un pignoramento mobiliare, con il quale il creditore cercherà di soddisfare il proprio credito sui beni “materiali” (come un’auto), oppure di un pignoramento immobiliare, che invece consente al creditore di poter soddisfare il proprio credito pignorando e vendendo all’asta uno o più beni immobili (la casa, un ufficio, un box auto, un deposito, e così via).
Frequente è anche il pignoramento presso terzi: con tale procedura, il creditore cerca di soddisfare il proprio credito pignorando beni che sono di competenza del debitore, ma non sono nelle sue disponibilità. I casi più diffusi di pignoramento presso terzi, o pignoramento verso terzi, sono quelli realizzati sul conto corrente, sullo stipendio e sulla pensione.
Anche in virtù di quanto sopra, un accorto debitore dovrebbe porre in essere tutte le misure utili per evitare che i propri beni siano sottoposti a pignoramento, altresì nella considerazione che – di norma – il pignoramento è solo l’ultimo atto con il quale il creditore cerca il soddisfacimento del proprio credito.
I principali e più immediati metodi con cui una banca, o altro creditore, può cercare di recuperare il denaro prestato, sono infatti il decreto ingiuntivo, con cui l’autorità giudiziaria impone al debitore di pagare il proprio debito entro un termine fisso, e il precetto, con cui il creditore notificherà un’intimazione a pagare entro termine certo, addebitando anche interessi moratori e spese legali.
In tali frangenti, è sempre possibile proporre una soluzione transattiva, e cercare un accordo “bonario” per evitare le conseguenze del pignoramento.